Attraversata la frontiera con la Siria, la Giordania è un ritorno alla civiltà. La convivenza tra a cultura inglese e la tradizione beduina salta subito agli occhi e rende meno traumatico l'impatto con la cultura araba, al contrario della Siria che ti travolge come un tir in corsa. Amman è una bella capitale moderna ed è il posto più fresco di tutta la Giordania. Da lì puntiamo direttamente a Petra - millenaria signora del deserto - e al suo tesoro.
Il silenzio viene naturale attraversando il canyon e la vista improvvisa del tesoro (così è chiamato il più celebre monumento del sito) toglie il fiato Inutile dire che la visita va concentrata nelle primissime ore della mattina per evitare il caldo soffocante del giorno e per godere di questo paradiso con la luce migliore e con meno gente possibile. Inoltre è bene prevedere parecchie ore (il biglietto si può fare anche per 2 giorni) perché il sito è molto grande. Conviene affidarsi ai bimbi beduini che offrono per pochi dinari un poco elegante ma riposante mezzo di trasporto (asinelli!).
L'hotel Al Alambat - dove abbiamo soggiornato - offre un servizio di navetta verso i principali siti della zona (non c'è solo il sito celebre di Petra, ma anche Little Petra) e guide preparate che possono accompagnarvi (anche se la visita si può fare benissimo con qualunque guida cartacea). All'interno del sito si trovano chioschi che danno da bere quindi è inutile caricarsi d'acqua come somari. L'unica raccomandazione contro il caldo è coprirsi. Se i beduini sono coperti dalla testa ai piedi, un motivo ci sarà.
Dopo Petra via verso il Mar Rosso. Davanti alla spiaggia di Aqaba (al fondo della città a 7 km dall'Arabia), Mohamed cucina il miglior pesce del mondo e può farvi dormire in meravigliose piccole casette con l'aria condizionata. Inoltre è un'esperta guida per la barriera corallina e può portarvi a fare immersioni, anche se in realtà ad Aqaba non mancano certo scuole e centri di sub.
Il vento caldo dal deserto non da tregua e un bel bagno rinfrescante è davvero un'esigenza. Indispensabile la maschera, anche se per i meno esperti si consiglia un giro su una delle barchette con il fondo trasparente che vi porta a vedere la barriera corallina con tutti i pesci e i relitti di una nave e di un carro armato. Il rispetto della gente per la barriera è notevole: a nessuno verrebbe mai in mente di danneggiarla o di farne un souvenir della vacanza. E' lì per tutti e così deve rimanere. Sarebbe meglio evitare - per le donne - il bikini. Non che sia vietato, ma un bagno in pantaloncini e maglietta fa sentire meno a disagio noi e chi ci guarda, visto che le donne del luogo fanno il bagno vestite dalla testa ai piedi.
Il Wadi Rum è il deserto giordano reso leggendario dal mito di Lawrence d'Arabia. Non c'è posto al mondo dove le stelle siano più vicine e dove il silenzio riempia di più gli spazi. Si può visitare anche da soli ma affidarsi alle guide in jeep può far visitare angoli che da soli non troveremmo. E comunque attraversare un deserto, con tutte le sue insidie, è sempre meglio farlo con chi lo conosce bene.
Il ritorno verso nord procede poi sulla strada dei re, al confine con Israele. Non spaventatevi dei numerosi check-point, però non fermatevi mai lungo la strada e non fotografate nulla! I militari sono molto gentili ma ricordatevi sempre che quella strada è una zona molto calda.
Un bagno al mar Morto (che è il punto più basso della terra) è un'esperienza da provare se riuscite a resistere al caldo insopportabile. Arrivando da sud, dopo gli stabilimenti di estrazione dei vari minerali iniziano i bagni. Dovete far attenzione alle stradine sulla vostra sinistra. Poco dopo il mar morto un cartello vi segnala il biblico monte Nebo, da dove Mosè vide la Terra Promessa (anche se da lì non c'è bisogno di salire su un monte per vedere Israele!). Ancora un po' più avanti un altro piccolo cartello segnala il punto del Giordano dove fu battezzato Gesù. Pur non avendo siti di particolare interesse la zona ha un indiscusso fascino. Qui si respira la storia e non si può non avere rispetto per ciò che questi luoghi rappresentano indipendentemente dalla propria fede.
Le strade giordane sono molto belle, larghe e con un buon asfalto. Il traffico è meno denso che in Siria e molto più disciplinato. Un altro punto a favore è il bilinguismo arabo-inglese della maggior parte della popolazione.
Il mar Morto si trova in una depressione a 400 mt sotto il livello del mare; oltre alla temperatura (che di giorno d'estate arriva anche a 60 gradi), bisogna quindi tenere conto della pressione atmosferica.Il nostro consiglio è di visitarlo dalla costa Giordana - più aperta - e risalire lungo la strada dei Re da Aqaba verso Amman, poiché il dislivello è inferiore e la discesa più dolce. Da Amman e da Gerusalemme il dislivello è di 800 mt. in 20 Km di strada.
Dal confine turco al mar Rosso, lungo la Desert Road, si percorrono soltanto 1000 km che il caldo può far percepire come 1.000.000 di km. E lungo la strada che taglia come un solco nero il deserto, come non sentirsi Peter O'Toole nei panni di Lawrence d'Arabia che incita i suoi al grido di "Aqaba o morte"?